Si…presumo…perché il risultato omologato, quello vero e proprio, lo si saprà solo con il prossimo comunicato…
Ma passiamo alla
cronaca della serata che, premetto, sarà del tutto fedele all’accaduto.
Gli uomini del
condottiero più feroce di Verona, il corpulento Riccardo “Leonida” Toffalini,
si presentarono al bivacco per fare la conta dei presenti.
Non ci misero
molto a concludere tale operazione; all’appello mancavano, infatti, un sacco di
valorosi guerrieri: Massa da Castel d’Azzano e il giovane, quanto inesperto,
Michele da Quinto erano stati stregati da alcune prosperose sirene al largo del
mar Mediterraneo; Vito da Foggia era impegnato nella battaglia contro il
crimine, mentre Viorel da Chisinau aveva perso la via del ritorno sui Carpazi.
Ma i 6 superstiti
(oltre a Toffalini, si poteveno contare Marco “il Grande”, Gary “lo Sciocco”,
Dina “il Barbuto”, Pado “Arrizzacazzi” e Fede “l’Ottomano”), di fronte a tale
moria di compagni, non si abbatterono…si diedero un veloce sguardo l’un con l’altro
e decisero di mettersi in marcia…
Il viaggio si
presentava quanto mai lungo e pieno di insidie: la battaglia infatti si doveva
combattere sulle dolci sponde del Lago di Garda, in una località chiamata “Scalette
di Brenzone”.
Arrivati sul loco
del conflitto gli arditi guerrieri dalla purpurea casacca, si accorsero subito
delle condizioni proibitive del campo di battaglia…ma nemmeno questo poteva
fermarli…
Espletate le
formalità con il direttore di gara, un vecchio burbero giunto da Micene, la
battaglia ebbe inizio…ma sul fischio d’inizio un grido gelò il sangue degli
avversari…
“STASERA…CENEREMO
DA USMAN KEBAB”
La battaglia purtroppo
non iniziò benissimo e i Cuori di Verona, rimasti in 5 per il goffo infortunio di
Gary “lo Sciocco”(al 5° secondo di gara), cominciarono a subire i fendenti
delle lance nemiche…
Non molto da
segnalare infatti sul proseguo della disputa…la dimensione del campo di
battaglia, unita alla bravura degli avversari in tale contesto, resero
impossibile un’efficace difesa.
Il risultato,
ormai scritto, non verrà ricordato da alcuno ma il vigore mostrato dai 6
impavidi “Cuori Maroon” rimarrà nella storia.
NON BISOGNA
ADIRARSI CONTRO I FATTI. LE NOSTRE COLLERE NON LI TOCCANO (Plutarco - esterno sinistro dell'Olympiakos Pireo)
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