Le nostre cronache iniziano in un caldissimo ed afoso sabato di Giugno: uno di quei tipici sabati estivi, uno di quelli che seguono di poco il "solstizio".
Tutto inizia alle tre in punto, quando il sol leone picchia sulla pelle incurante della sofferenza procurata...muniti di armature luccicanti si stagliavano all'orizzonte i nostri eroi.
Marco, guascone portabandiera della compagnia.
Riccardo, mercante di calzature avvezzo alla lotta a mani nude.
Marco detto "il gigante", che a dispetto del soprannome vantava un cuore buono.
Fabio, abile e sinistro spadaccino.
Hicham, soldato saraceno ottimo conoscitore delle tattiche di guerra.
Luca, biondo giocoliere proveniente da un villaggio sotto il dominio dei Gonzaga.
Michele detto il "buono", cavaliere dai modi gentili.
Michele detto il "brutto", omino barbuto dai modi scherzosi ma ruvidi all'occorrenza.
Chiudevano i ranghi due ragazzotti di bell'aspetto provenienti dal freddo est: Viurel e Radu cugini all'anagrafe, fratelli sul campo di battaglia.
A seguirli dall'alto di una collina poco distante c'erano Mattia "la spugna" e Nicola "il rosso", due soldati di vecchia data costretti ai margini della disputa per via di alcune ferite ancora aperte e vive.
Iniziata la disputa, gli uomini sul campo mostravano da subito gargliardia, valore e grande conoscenza della nobile arte. Il primo giorno di battaglia si chiuse con due vittorie che rassicuravano i cuori ma riempivan di rancore le secche fauci degli sfidanti.
Il secondo dì di battaglia aveva da venire e dopo un breve sonno ecco la gara riaprire i battenti; altre vittorie, altre punizioni inflitte, sino ad un ultimo tentennante sussulto, sussulto che comunque non pregiudicava il cammino verso la sfida finale.
Sebbene di fronte a combattenti valorosi, mai domi, i nostri ragazzi si spingevano fin oltre le linee nemiche....e fiaccando la lor resistenza raggiungevano l'ambito trofeo.
Quale dolce gusto avea il nettare bevuto direttamente dalla sacra coppa...il sapore pieno e dolce della vittoria.
Narrazione romanzata a parte, grazie a tutti per la partecipazione. Non sono molte le formazioni che ancora si ritrovano e stanno assieme a giugno inoltrato. Questo testimonia una cosa sola, la più importante:non siamo squadra solo sul tappeto verde, ma anche e soprattutto al di fuori di esso. Cio' per chi, come me e il Toffa, fa degli Hearts una ragione di vita o di morte, non significa molto...SIGNIFICA TUTTO.
SEMPRE E COMUNQUE...C'MON HEARTS!!!
domenica 23 giugno 2013
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